Finalmente arriviamo alla meta:Medjugorye

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Sono le 6.30 del mattino,gli altri ancora dormono,mi alzo e vado in terrazza,il cielo è sereno e anche oggi si prospetta una giornata di sole ,l'aria è fresca e in lontananza mi sembra di scorgere un mare calmo,poi verso le sette rientro e qualcuno comincia ad alzarsi e a prepararsi.Verso le otto scendiamo,carichiamo tutti i nostri bagagli sul furgone,prepariamo le bici.Nel vicino bar,facciamo colazione e poi Beppe sul furgone,Gabriele con l'auto,io,Angelo e Mauro in bici diamo inizio all'ultima tappa di questo nostro pellegrinaggio,dalla meta ci separano 180 km circa,ma la voglia di arrivare è tale che non ci sembrano poi tanti.
Attraversiamo la città di Spalato senza troppi problemi e ci ributtiamo sulla costa .Verso le 10 ci fermiamo a fare uno spuntino e poi via di nuovo alla ricerca del cartello che ci dovrebbe indicare la deviazione per  "Medjugorye",ci alterniamo a tirare,e la strada sulla costa è un continuo sali e scendi a tratti anche duro e a volte piacevole,ancora una fermata per gustarci il paesaggio dall'alto di una insenatura, e poi via di nuovo,passiamo in mezzo ad un paese che, essendo domenica è abbastanza trafficato,ma il cartello da noi tanto sperato non si vede ancora.Gabriele e Beppe si divertono a farci foto e ad assisterci l'uno con l'auto e l'altro con il furgone.
Ormai è l'una il caldo si fa sentire,ma il cartello della deviazione non si vede ancora,siamo in prossimità di un paese e al primo ristorante che incontriamo ci fermiamo. Consumiamo un pasto a base di pollo e patate,ci beviamo una birra e una coca fresca e poi verifichiamo la cartina per capire che ci mancano ancora una settantina di chilometri.
Il paesaggio che ci accompagna è sempre splendido,alla nostra destra la  costa croata ci delizia con il colore del mare in contrasto con biancastre  rocce delle isole di fronte a noi. Una trentina di chilometri abbiamo fatto prima di vedere sulla sinistra il cartello che abbiamo rincorso tutto il giorno.
Finalmente l'indicazione per Medjugorye ,lasciamo la costa e iniziamo ad addentrarci verso la montagna,arsa e brulla,bruciata dalla salsedine marina,strano paesaggio.La salita e il caldo del primo pomeriggio ci fanno pensare che gli ultimi quaranta chilometri che ci separano dalla meta non saranno una passeggiata,inizia subito una salita che affrontiamo con la consapevolezza di chi sa che non finisce dietro la prima curva ma con la calma di chi vuol arrivare,davanti a noi in lontananza vediamo l'auto di Gabriele e il furgone di Beppe salire e quindi capiamo che la salita si fa sempre più dura,nessuno di noi ha voglia di parlare,ma ognuno pensa a spingere sui pedali e basta.La strada continua a salire e lo sforzo è notevole tenuto conto che abbiamo già fatto più di 140 chilometri,ma finalmente alzando gli occhi mi sembra di vedere la fine della salita.Arriviamo in un paese e ci fermiamo a fare rifornimento d'acqua,la stanchezza si comincia a far sentire,ma la voglia di arrivare è tanta che la sentiamo poco.
Ripartiamo e per alcuni chilometri siamo su un'alto piano fatto di continui e lievi saliscendi ,poi inizia la discesa che ci porta alla dogana fra Croazia e Bosnia Erzegovina.Nessun problema a transitare da quella della Croazia,mentre ci fermano i Bosniaci e controllano il baule dell'auto di Gabriele,e il furgone di Beppe,ma poi ci lasciano ripartire.
La montagna è finita e ora viaggiamo in una pianura a perdita d'occhio,ma desolata e senza paesi,con qualche casa sparsa qua e là,mi sembra di cogliere una situazione d'arretratezza,campi non coltivati,alberi di fichi,strade non tanto larghe e mal asfaltate.Ormai però sentiamo di essere vicini alla nostra meta e quindi con lo sguardo cerchiamo di vedere se si scorgono i campanili caratteristici della chiesa di Medjugorye ,ma nulla.
Io sono in testa a tirare,quando cominciamo a scorgere,prima una zona industriale nuova con fabbriche e capannoni costruiti da poco e poi il cartello con l'indicazione tanto attesa,Mauro da dietro dice ad Angelo:Vai tu a tirare che conosci la strada perchè siamo arrivati,Angelo mi supera e va a tirare,probabilmente tradito dall'emozione non riusciva più a trovare la strada per arrivare al nostro albergo ma poi finalmente dopo averci fatto fare qualche chilometro in più siamo riusciti a trovare il nostro albergo.
Finalmente arrivati! Missione compiuta! Sono le sei del pomeriggio di domenica 5 settembre 2010 tutti e 5 siamo arrivati a Medjugorye,abbiamo conquistato la nostra meta,abbiamo vinto la nostra gara e siamo felici.
Ci sistemiamo in camera e poi ci dirigiamo verso la chiesa per assistere alla S.Messa (internazionale)che viene celebrata alle 19 nella spianata dietro alla chiesa parrocchiale del paese.Quando arriviamo in prossimità della spianata vediamo che è già gremita di fedeli,il colpo d'occhio è splendido,migliaia di persone sono in attesa dell'inizio della S.Messa,riusciamo a malapena a trovare posto in fondo, si respira un'aria di religioso raccoglimento.Di li a poco il canto del coro annuncia l'inizio della celebrazione  ci tradisce l'emozione di essere li a coronare il nostro pellegrinaggio che tanto avevamo desiderato e voluto,non ci restava veramente che ringraziare la nostra Mamma del cielo per essere finalmente tutti e 5 insieme ancora una volta davanti a Lei come avevamo fatto nel 2008 a Lourdes.Al momento dello scambio della pace ci siamo abbracciati commossi e felici.
Al termine della S.Messa abbiamo fatto alcune foto ricordo,ci siamo incontrati con una guida per concordare il programma per la visita dei luoghi e poi siamo rientrati in albergo per la cena e al termine abbiamo brindato assieme per la buona riuscita della nostra impresa e poi siamo andati a riposare stanchi ma felici.