Prima tappa : Zola Predosa - Jesolo   Km 215

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  Dovevamo partire in cinque,ma purtroppo Gabriele e Giuseppe hanno avuto problemi personali legati alla salute e alla famiglia e purtroppo hanno dovuto rinunciare alla partenza,con la promessa che ci avrebbero raggiunti in auto una volta risolto i loro problemi.
Verso le otto Io,Mauro e Angelo ,dopo aver recitato la preghiera del pellegrino davanti all'abbazia di Zola,aver ricevuto la benedizione dal parroco Monsignor Gino Strazzari e dopo aver salutato parenti,famigliari e presenti, abbiamo iniziato il nostro ciclo pellegrinaggio a Medjugorie.
La prima tappa tutta in pianura prevede l'arrivo nel pomeriggio a Jesolo,i chilometri da percorrere sono tanti ma non faticosi.Dopo aver attraversato Bologna  ci siamo incamminati sulla strada per Ferrara,dove siamo arrivati dopo un paio d'ore dalla parenza e ci siamo fermati per una pausa caffè nella piazza del duomo di Ferrara.
Giusto il tempo di ammirare lo scorcio della meravigliosa città  e poi via verso Rovigo.La giornata bella e fresca ci aiuta a macinare chilometri.
Verso le tredici arriviamo a Cavarzere e nella piazza del paese ci fermiamo per consumare in un bar ,un pasto a base di toast ,coca cola ,birra,gelato e caffè,poi via di nuovo perchè la strada per arrivare a Jesolo è ancora tanta.
Il caldo si comincia a far sentire,la strada diventa monotona e anche pericolosa sopratutto quando imbocchiamo la Romea,Il traffico è sostenuto e quindi dobbiamo prestare maggior attenzione,Mauro ed io ci alterniamo al comando del plotoncino per permettere ad Angelo di viaggiare con tranquillità,essendo il meno abituato a percorsi così lunghi .A metà pomeriggio arriviamo a  Mestre e procediamo sempre in fila indiana.
Per lavori c'è una strettoia,il traffico è abbastanza intenso,ad un certo punto Angelo urta il marciapiede e non riesce più a controllare il mezzo,io che sto dietro riesco a stento a scansarlo mentre Angelo vola con la bici a terra sul lato destro.
Mauro ed io ci fermiamo e corriamo a soccorrere Angelo,Il mio pensiero è:"Qui è finito il nostro pellegrinaggio" e invece Angelo si rialza prontamente ,è molto scioccato ma ,a parte qualche abrasione al fianco destro e al braccio non si è rotto nulla,risale in bici e ci dice di voler proseguire.
Mentre riprendiamo il nostro viaggio io mi rivedo l'incidente e mi rendo conto che Angelo se non si è fatto nulla è un miracolo, perchè se fosse caduto solo un metro più avanti avrebbe avuto un impatto con un palo di ferro e allora forse veramente il nostro pellegrinaggio sarebbe potuto  finire,anche se fosse caduto sulla sinistra sarebbe finito in mezzo alla strada e  poteva essere travolto dalle auto che transitavano a velocità sostenuta.Io credo proprio che l'aiuto della Nostra Mamma del Cielo si sia concretizzato in questa occasione.
Mentre continuiamo a pedalare ,di tanto in tanto chiediamo ad Angelo come stà,e lui ci rassicura.
Abbiamo superato anche Venezia e si cominciano a vedere i cartelli con l'indicazione della nostra meta:"Jesolo",Inizia a farsi sentire un po di stanchezza ma ormai mancano pochi chilometri e il caldo lascia spazio ad una leggera brezza che ci accompagna e ci da un po di sollievo,le nostre gambe continuano a girare e a macinare strada,stiamo entrando a Jesolo ,sono le 17,ci dirigiamo verso il mare in cerca del nostro albergo,una sosta in agenzia e una telefonata agli amici che nel frattempo ci hanno raggiunti con il furgone e un'auto e poi di li a poco troviamo il nostro albergo. 
Valerio,Ermes,e Checco ci accolgono davanti all'ingresso dell'albergo,ci aiutano a parcheggiare il furgone che ci hanno portato e poi dopo esserci scambiati un po di impressioni sulla nostra prima giornata di viaggio ci salutano e i nostri amici ripartono in auto per ritornare a casa.
 Noi ci sistemiamo in camera,ci facciamo una sana doccia ristoratrice, poi andiamo a cercare un ristorante per farci un piatto di carboidrati e davanti a un bel piatto di spaghetti al sugo ,ci raccontiamo la giornata e tutte le varie situazioni vissute,convinti di essere stati graziati per quello che poteva diventare l'incidente di Angelo e al termine della cena , usciamo dal ristorante per fare una passeggiata,giusto il tempo di gustare un gelato e subito a letto per ristorare le nostre stanche membra.
Decidiamo che l'indomani Angelo porti il furgone,sia per dargli modo di recuperare energie,ma anche per curare un po le abrasioni alla coscia destra e al braccio.