Quinta Tappa: Starigrad - Split (Spalato) 202 KM

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Anche questa mattina il tempo ci assiste,il sole splende e il cielo è azzurro,non è nemmeno troppo caldo.Ieri sera Mauro ha guardato la cartina e ha scoperto che i chilometri che ci separano da Split (Spalato) non sono 160 come avevamo previsto ma probabilmente sono circa 200 per cui non ci conviene costeggiare il mare fino a Split ma passare dall'interno.
Io prendo il furgone e comincio a fare il mio lavoro di precedere i ciclisti di qualche chilometro,poi fermarmi ed aspettarli,quando transitano chiedo loro se abbisognano di qualcosa e poi riparto.
Il paesaggio è cambiato rispetto a ieri,il mare non si vede più,ma è sostituito da boschi e prati, i paesi che si incontrano sono pochi ,una cosa si nota visibilmente,il segno della guerra dei Balcani.
A metà giornata passiamo davanti a una caserma abbandonata dove si vedono distintamente i buchi prodotti dalle cannonate e dalle bombe,poco più avanti c'è un paese,dove decidiamo di fermarci a fare una pausa,i ciclisti si ristorano,mangiano,e fanno scorta di acqua e poi si riparte,il paesaggio non cambia di aspetto,oggi sembra che non ci sia nessun contrattempo e verso l'una  io arrivo presso una borgata sperduta in mezzo a zona dove gli unici cartelli stradali che incontrano sono quelli che avvertono della presenza di cinghiali.Mi fermo per attendere i ciclisti presso un bar,nel cortile difronte c'è un enorme barbecou con un maialino che si sta arrostendo e uno pronto ad andare sul pezzo,sotto alcuni alberi ci sono alcune tavole apparecchiate dove un gruppo di persone sta mangiando la porchetta.Dopo un po arrivano i ragazzi,si fermano a bere e a fare provvista di acqua e poi ripartono.Sarebbe bello mangiare la porchetta ,ma poi chi arrivava a Split (Spalato)? A volte ci si deve solo accontentare di fotografare certe situazioni.
Da un controllo della cartina vedo che manca una sessantina di chilometri a Split (Spalato),dico ai ragazzi che io allungo e vado a cercare l'albergo già prenotato prima di partire.Split è una città abbastanza grande e per uno come me che non c'è mai stato cercare il posto prenotato è come cercare un ago in un pagliaio.Sono preoccupato giro senza sapere dove devo andare,mi fermo in una piazza e mi rivolgo a un tassista nella speranza di riuscire a farmi capire.Il primo colpo di fortuna è che capisce un po l'italiano,gli chiedo il nome della via dove si trova l'albergo e mi dice che è a duecento metri da dove mi sono fermato con il furgone.Incredibile ! quasi non ci credo,ci vado quasi di corsa e scopro l'insegna dell'albergo che cercavo. 
Suono e dopo un po si presenta un signore che capiva a malapena l'italiano mi fa capire che è l'incaricato dell'albergo e che mi porta a vedere il posto che ci è stato assegnato.Mi fa segno di salire sul suo scooter,mi da un casco che infilo e mi porta in giro per le strade di Split ,arriviamo davanti ad un palazzo,entriamo e saliamo all'ultimo piano,mi apre un appartamento e mi dice che è a nostra disposizione.Prendo visione ,mi sembra una sistemazione buona,ma penso a come fare a recuperare Mauro e Angelo,chiedo al ragazzo che mi ha portato nell'appartamento se mi può aiutare a dare indicazioni ai ciclisti per raggiungere la casa.Telefono a Mauro che nel frattempo si è avvicinato a Split gli dico di seguire le indicazioni che portano allo stadio e dico di richiamarmi quando è in prossimità.Il ragazzo dell'albergo gentilmente si rende disponibile per andare allo stadio con lo scooter a fare da guida ai ciclisti e così verso le diciotto ci troviamo allo stadio,Mauro e Angelo ci seguono e dopo qualche minuto siamo in casa.Ne frattempo sono arrivati anche Beppe e Gabriele da Zola in macchina e anche a loro diamo l'indicazione dello stadio e con l'aiuto del ragazzo dell'albergo li recuperiamo e finalmente ci ritroviamo tutti quanti insieme.
E' una festa,rivedere Beppe che l'avevamo lasciato la mattina della partenza dolorante e dispiaciuto per non poter partire con noi,e ora li insieme a noi per arrivare se pur in auto a Medjugorje era veramente una cosa che ci riempiva tutti di gioia,anche Gabriele aveva dovuto rinunciare alla partenza,era riuscito a raggiungerci ed essere con noi.